Dolomites, Monte Piana, Italy
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Il monte Piana (o monte Piano come lo ricordano le fonti austriache) è una montagna delle Dolomiti di Sesto alta 2.324 m s.l.m.. Alla sua sommità passa il confine amministrativo tra la il Veneto e la provincia autonoma di Bolzano che in pratica coincide con la frontiera che nel 1753 separava la Repubblica di Venezia con l’Impero austriaco. Ad oggi la maggior parte del monte è situata nella Provincia di Belluno.
Il monte Piana fa parte della sottosezione alpina delle Dolomiti di Sesto, di Braies e d’Ampezzo nelle Alpi orientali, è circondato da alcune delle più belle montagne delle Dolomiti, come le Tre Cime di Lavaredo, monte Cristallo, Croda dei Rondoi e l’altopiano di Prato Piazza. La sua struttura orografica è semplice, interamente dolomitica, con una stratificazione quasi del tutto orizzontale, il monte Piana è isolato da tutti i lati da pareti ripide e dirupi che rivelano la sua origine tettonica dei profondi solchi circostanti rappresentati dalle valli sopra citate. L’unico versante facilmente accessibile è quello rivolto a sud-est, anch’esso decisamente ripido ma raccordato alla zona del col delle Saline mediante declivi pietrosi ricoperti di mughi.
La sommità dell’acrocoro è occupata da un pianoro allungato verso nord lungo quasi due chilometri e largo nel punto massimo circa 700 metri, diviso in due settori ben distinti da un avvallamento detto “forcella dei Castrati” da dove scende verso la val Rimbianco l’omonimo vallone. L’ambiente è quasi totalmente roccioso, scabro e carsico, completamente privo di fonti d’acqua e quasi completamente spoglio di vegetazione se si escludono i rari mughi e le piante alpine che ogni anno regalano una breve fioritura primaverile.
Il pianoro meridionale è globalmente più ampio e più comodamente accessibile di quello settentrionale; questo culmina a 2.324 m in un cucuzzolo poco marcato situato nei pressi della Piramide Carducci, singolare monumento dedicato al poeta compositore dell’Ode al Cadore distrutto durante la guerra e ricostruito nel 1923. Il pianoro settentrionale è leggermente più basso, a picco sul lago di Landro e circondato da tre lati da vere e proprie pareti a strapiombo; munitissimo di trincee e gallerie, fu teatro di combattimenti furiosi in un teatro non molto più ampio di un campo da calcio. Durante la guerra, per distinguerli, i due pianori erano rispettivamente chiamati “monte Piana”, quello meridionale occupato dalle truppe italiane, e “monte Piano”, quello settentrionale occupato dagli austriaci.


Comuni interessati: Dobbiaco, Auronzo di Cadore.

Al momento, per questo Gruppo, non sono state individuate cascate.