Gruppo del Duranno

Cod.CascataGruppoComuni interessatiProvinciaTorrenteRicettoreDifficolta'quotaDescrizioneTuteleBibliografiaFoto1Foto2
158CASCATA DEL CADIN DELLE CIAZZE ALTEDURANNOCimolaisPordenoneN. D.Valle TarsiaEE1150 circaIn Val Cimoliana si parcheggia poco oltre il Ponte Scandoler, più a valle si prende il sentiero che da quota 755 porta verso malga Tarsia (1062), da qui si risale il vallone svoltando poi a sx verso la cascata che scende dal Cadin delle Ciazze Alte.

Una descrizione di questo itinerario si ha consultando:
https://ilravanatore.wordpress.com/tag/duranno-cima-dei-preti/
Parco Naturale regionale delle Dolomiti Friulane
Cascata in Val dei CantoniCima Preti, see Ciazze Alte
160CASCATA DI COSTA PALE FEREANEDURANNOCimolaisPordenoneN. D.Val del CompolE1200 circaDa Cimolais risalento la Val Cimoliana ci si porta al Ponte Compol (m. 728) (si entra a piedi o con pedaggio presso una baracca in loco) si prende il sentiero CAI 374 e più avanti dopo un dislivello di 300 metri al bivio il sentiero n. 358 (tabella) che porta al bivacco Greselin nel punto in cui il sentiero va a guadare il torrente Compol a circa 1050 metri si nota sulla destra un'alta cascata che precipita dalla Costa Pale Fereane. Nella foto la cascata più bassa.



Parco Naturale regionale delle Dolomiti Friulane
Fonte: https://ritornoao.wordpress.com/2013/04/26/da-ponte-compol-a-forcella-lodina/. Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale.

1788CASCATA DI FONDOVALLE (VAL MONTINA)DURANNOPerarolo di CadoreBellunoRamo in dx or. di Val MontinaVal Montina - Fiume PiaveEE750Dal paese ormai abbandonato di macchietto ci si porta a Casera Val Montina (629 m) sul cui retro si prende il sentiero escursionistico (in realtà è più impegnativo, al primo bivio ci si tiene a sx scendendo al torrente nei pressi di un ponte che si supera, in loco scende una bella cascata (in alcuni periodi dell'anno), oltre il ponte le tracce di sentiero porta ad attraversare la val Bosco del Belo (in loco burroni e forre impressionanti) portandosi quindi in dx orogr. sopra la val Montina e quindi verso la località Ansogne e poco prima al ponte tibetano che ricorta a casera Val Montina.
Chiedere in loco se il percorso è agibile, dopo VAIA era stato chiuso..


https://www.facebook.com/photo/?fbid=1387230741490487&set=a.1387230228157205&__tn__=%2CO*Fhttps://www.facebook.com/photo/?fbid=1387230464823848&set=a.1387230228157205&__tn__=%2CO*F
161CASCATA DI VAL ARDEDADURANNOOspitale di CadoreBellunoVal Ardeda (Rededa in IGM)Rio LutrigonEE950Si trova alla confluenza della Val Ardeda con la Val Buscada.
Si raggiunge dal villaggio di Davestra per un sentiero (CAI 392) che porta, con un passaggio dove occorre fare attenzione, ai ruderi di casera Buscada e poi quasi in piano o in leggera discesa raggiunge l'impluvio delle due valli comunque assai sconnesso da eventi idrogeologici.
La cascata, che precipita con due alti salti, nonostante la portata media dell'acqua è assai spettacolare.
Per raggiungerne la base bisogna superare alcuni metri rocciosi esposti (I°) all'uscita della gola.


*Antonio e Camillo Berti, Dolomiti Orientali, vol. 2, CAI-TCI Guida ai Monti d'Italia, p. 262.
*Italo Zandonella, "50 escursioni in Val del Piave", Ed. Tamari, 1977, p. 125-127.
* Eros Viel, "Marce non competitive e tracce indelebili", in Le Alpi Venete, primavera estate 1979, p. 35.
Trivenetocascate.it
Il canalone della cascata di Val Ardeda.
Trivenetocascate.it
2449CASCATA DI VAL CADINDURANNOPerarolo di CadoreBellunoVal CadinTorrente Val MontinaEE1155Enorme cascata di 50 metri da scioglimento delle nevi proveniente dalla Val Cadin e che precipita in Val Montina.
Per raggiungerla dalla Val Montina si seguono delle cenge e tracce da camosci che corrono alte dal Col Tondo verso la Cima dei Preti.
Altre foto e dati sul post dell'Autore Claudio Simionato in: https://www.facebook.com/claudio.simionato


https://www.facebook.com/photo/?fbid=10227965000863921&set=a.1172701291249&__tn__=%2CO*F
1824CASCATA DI VAL CADIN
(Parte 1)
DURANNOPerarolo di CadoreBellunoVal CadinTorrente Val MontinaEE1155Enorme cascata di 50 metri da scioglimento delle nevi proveniente dalla Val Cadin e che precipita in Val Montina.
Per raggiungerla dalla Val Montina si seguono delle cenge e tracce da camosci che corrono alte dal Col Tondo verso la Cima dei Preti.
Altre foto e dati sul post dell'Autore Claudio Simionato in: https://www.facebook.com/claudio.simionato


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2513CASCATA DI VAL CADIN
(Parte 2)
DURANNOPerarolo di CadoreBellunoVal CadinTorrente Val MontinaEE1155Enorme cascata di 50 metri da scioglimento delle nevi proveniente dalla Val Cadin e che precipita in Val Montina.
Per raggiungerla dalla Val Montina si seguono delle cenge e tracce da camosci che corrono alte dal Col Tondo verso la Cima dei Preti.
Altre foto e dati sul post dell'Autore Claudio Simionato in: https://www.facebook.com/claudio.simionato


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1828CASCATA DI VAL COLLALTO
(Parte 2)
DURANNOPerarolo di CadoreBellunoVal CollaltoTorrente Val MontinaEE1395Da Caralte si sale verso il Col Svalut (1289, tralasciando a sx il sentiero che conduce al bivacco Casera Cima Montagna (1333 m), si seguono le tracce del vecchio sentiero della Pala del Bosco Belo, si supera la val del Cadin calandosi verso il torrente Valmontina e raggiungendo a sx la val di Collalto con la Cascata, nei pressi inizia anche la Val dei Preti.

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1061CASCATA DI VAL DEI CANTONI
(parte 1)
DURANNOCimolaisPordenoneVal dei CantoniVal dei FrassineEE1336Da Cimolais si risale la Val Cimoliana si superano il Pian de Saina (strada Pian Fontana) il ponte Compol sino al Pian De Thaina (parcheggio) a sx si prende il sentiero 356 - 390, (direzione Casera Laghet de Sora 1871 m) al bivio si segue a sx il 390 sino a quota 1191 dove si lascia il sentiero principale e a sx si entra in val dei Cantoni (bolli rossi) ed in breve si arriva in vista della cascata. Proseguendo si arriva alla forcella dei Cacciatori.


Salendo la Val dei CantoniSalendo la Val dei Cantoni
1418CASCATA DI VAL DEI CANTONI
(parte 2)
DURANNOCimolaisPordenoneVal dei CantoniVal dei FrassineEE1336Da Cimolais si risale la Val Cimoliana si superano il Pian de Saina (strada Pian Fontana) il ponte Compol sino al Pian De Thaina (parcheggio) a sx si prende il sentiero 356 - 390, (direzione Casera Laghet de Sora 1871 m) al bivio si segue a sx il 390 sino a quota 1191 dove si lascia il sentiero principale e a sx si entra in val dei Cantoni (bolli rossi) ed in breve si arriva in vista della cascata. Proseguendo si arriva alla forcella dei Cacciatori.

https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/dolomiti-doltrepiave-gruppo-preti-duranno-forcella-compol-forcella-dei-cantoni-e-cima-dei-preti-da-28846433/photo-18421794https://www.curaticonstile.it/files/fjvre5/torrente_compol.jpg
162CASCATA DI VAL DI COLLALTO
(Parte 1)
DURANNOPerarolo di CadoreBellunoVal di CollaltoVal MontinaEEA1700La cascata è formata da due alti salti che precipitano verso la loc. Bus dei Frati.
Dal paesino di Macchietto per il sentiero (CAI 399) si raggiunge per sentiero in parte franato, il bivacco Baroni (1732 m.) (ore 5.00) dal quale si va a percorrere una traccia di sentiero che si dirige verso nord ad aggirare il costone del Bosconero e che conduce al fondo di un torrente che confluisce nella Val dei Frati, lo si attraversa portandosi alla confluenza della valle di Collalto con la Val dei Preti dove poco in alto è visibile l'inconfondibile cascata proveniente da un ramo secondario.

Gruppo del Duranno - Cima dei Preti. In Dolomiti Bellunesi Estate 1994 p. 197.Cima dei Preti
163CASCATA DI VAL LUTRIGONDURANNOOspitale di CadoreBellunoVal LutrigonFiume PiaveEE550Si trova in località Termine di Cadore nei pressi della confluenza di Val Lutrigon con il fiume Piave.
Per raggiungerne la base è necessario guadare il Piave nei pressi della Statale dopo aver superato la "Pissa" e l'abitato di Termine di Cadore, oppure è preferibile dal paesino di Davestra percorrere una carrareccia verso sud che raggiunge un dosso roccioso alla cui base il Piave vi gira attorno. Si scende quindi nel versante opposto sempre in sx orogr. rasentando un paio di piccole ma interessanti zone umide sino a raggiungere lo sbocco della valle, se ne risale la breve parte finale fino alla chiusura della valle dove da sinistra precipita la cascata.


Ospitale di Cadore dalla Strada Statale
Trivenetocascate.it
1469CASCATA GA DE LE SMOIEDURANNOOspitale di CadoreBellunoGa De Le SmoieFiume PiaveT945 circaSulla Statale Alemagna dopo Longarone, prima della galleria si prende a dx via Termine e quasi nei pressi del paesino di Davestra, guardando in alto sulla dx (sx orografica del Piave) si nota questa cascatella proveniente da una località poco a valle dei ruderi di Casera Copada e la cui parte più bassa è nascosta dalla vegetazione. Il sentiero 392 che parte dal paese di Davestra passa superando il torrentello, ma è preferibile vedere la cascata dalla statale.

Cascata Ga De Le Smoie. Triveneto cascate.it. ottobre 2020

1984CASCATA INFERIORE DEL TORRENTE COMPOLDURANNOCimolaisPordenoneTorrente CompolTorrente CimolianaE820In val Cimoliana, nei pressi del Ponte Campol si prende il sentiero 374 sino ad una strettoia della valle dove è visibile la cascata, più su il sentiero conduce a casera Lodina (1567 m) oppure, con bivio a dx sul sent. 358 non facile che porta al Bivacco Greselin (1988).

https://www.facebook.com/photo/?fbid=856952291007963&set=a.856952261007966&__tn__=*Fhttps://www.facebook.com/cristian.vogrig.5/videos/10208504523640314?idorvanity=106940946001143
2557CASCATA INFERIORE DEL TORRENTE COMPOLDURANNOCimolaisPordenoneTorrente CompolTorrente CimolaisE1100In Val Cimoliana, dalla località Ponte Compol si percorre il sentiero CAI 374 e al Bivio a dx il sentiero 358, in breve si giunge alla bella cascata.

https://www.curaticonstile.it/files/468407/la_prima_cascata.jpghttps://www.curaticonstile.it/files/618804/la_prima_cascata.jpg
1249CASCATA MEDIANA DI VAL ANFELADURANNOPieve di CadoreBellunoVal AnfelaFiume Piave (Lago Centro Cadore)E + EE1150 circaDa Castellavazzo si scende alla Diga del Lago del Centro Cadore, ci si porta alla fine della diga andando nella stradina a dx invece che al chalet Miralago, in breve si nota un comodo parcheggio a sx. e poco oltre a sx il sentiero 351 che sale alla quota 1068 nei pressi di alcune opere di acquedotto, dove si vede la maestosità della val Anfela, ma non il fondo del burrone, proseguendo e seguendo la tabella cui si innesta nella stradina della val Anfela che sale dalla località Restiè e che conduce anche alla diga, poco avanti si raggiunge la località Piazzoletta dove si rimane nella Strada che ora porta il segnavia 355 ( a destra il 351 conduce alla Forcella e al Picco di Roda) si continua sino al ponte che porta la stradina in dx orografica, poco a valle si notano alcuni salti non molto alti ma uno in particolare è degno di nota per la porta dell'acqua e la sua larghezza vedi foto). proseguendo il sentiero diventa un po dissestato a causa delle acque e probabilmente dei lavori per la costruzione di una centralina idroelettrica, sullo sfondo la cima Gea e la forcella omonima.

Trivenetocascate.it - Luglio 2019
Canyoning Wiki Austria è concesso in licenza con licenza Creative Commons Attribution-Non commercial-Share Alike 2.0 Austria .
Basato su un'opera sotto canyon.carto.net .
Fonte: http://canyon.carto.net/cwiki/bin/view/Canyons/AnfelaCanyonFotos150612110210.html?id=1&filename=DSC03450.jpg#igp1
2559CASCATA PRINCIPALE DELLA VAL DI VIEDURANNOPieve di CadoreBellunoVal di VieRu della StuaEEA2000 circaPer raggiungere questa interessante cascata a 3 vie , per le difficoltà di vario genere si rinvia a quando descritto da Luca Baso e Jenny della Schiava in: https://www.facebook.com/photo/?fbid=10228592212543821&set=pcb.10228592258224963&locale=it_IT
Il percorso interseca diverse cascate, tanto da meritare "via delle cascate".


https://www.facebook.com/photo/?fbid=10228592222544071&set=pcb.10228592258224963&locale=it_IThttps://www.facebook.com/photo/?fbid=10228592224664124&set=pcb.10228592258224963&locale=it_IT
1738CASCATA SUPERIORE DEL TORRENTE COMPOLDURANNOCimolaisPordenoneTorrente CompolTorrente CimolianaCANYONING +EE1250 circaIn Val Cimoliana nei pressi del Ponte Compol (728 m) (parcheggio a pagamento) si risale in dx orogr. il torrente (sentiero 374), ad un bivio si prende a dx (a sx si va a Casera Lodina) il sentiero 358, un po ripida e difficile, superata un aprima cacata (vedi scheda 2557) sino a quota 1250 m dove si nota un'alta cascata. Proseguendo si arriva al Bivacco Greselin (1986 m).
Parco Naturale regionale delle Dolomiti Friulane
https://www.facebook.com/photo/?fbid=856952291007963&set=a.856952261007966&__tn__=*Fhttps://www.curaticonstile.it/it/percorso/783/bivacco_greselin_e_cadin.html
165CASCATE DI VAL COSTAMOLIN
(Parte 1)
DURANNOOspitale di CadoreBellunoVal CostamolinFiume PiaveCANYONING +EE560Poco a monte di Ospitale di Cadore (S.S. n. 51) si attraversa a guado il Piave andando a risalire l'uscita della Valle (ore 0,45) dove scende il torrente (in CTR Val della Taia) e tra massi precipita la cascatella finale (vedi foto).
Senza guadare il Piave occorre portarsi presso il paesino di Davestra fino alle ultime case verso nord, si imbocca quindi un sentierino ben battuto che corre aereo sopra il Piave (sx orogr.) con veduta sugli impianti della ex Fonderia di Ospitale ora trasformati in produzione di vapore ed energia con l'uso di biomasse legnose e est dalla nuova circonvallazione. Oltre si scende nel greto del Piave e per lo stesso si raggiunge l'uscita della valle Costamolin.
Per raggiungere invece la forra a monte, larga si e no un paio di metri al cui interno si intrecciano rombanti cascate si deve risalire il dosso ripido e boscoso posto sulla dx orografica della valle sino ad intersecare una traccia che conduce ad un sentiero un tempo segnato (CAI 396), ad un bivio, la traccia di destra sbarrata da una staccionata in legno permette di scendere al torrente nel punto in cui questo precipita nella forra e dove si notano i salti di cascata iniziali. Più a monte da una forra precipitano altre cascatelle.




*Alfredo Pozza, Voglia di ghiaccio in Cadore", in Le Alpi Venete, Autunno-Inverno '92-'93, p. 195.
Trivenetoascate.it
https://www.facebook.com/photo/?fbid=10220507686390892&set=a.1039662920545&__tn__=%2CO*F
1874CASCATE DI VAL COSTAMOLIN
(Parte 2)
DURANNOOspitale di CadoreBellunoVal CostamolinFiume PiaveCANYONING +EE560Poco a monte di Ospitale di Cadore (S.S. n. 51) si attraversa a guado il Piave andando a risalire l'uscita della Valle (ore 0,45) dove scende il torrente (in CTR Val della Taia) e tra massi precipita la cascatella finale (vedi foto).
Senza guadare il Piave occorre portarsi presso il paesino di Davestra fino alle ultime case verso nord, si imbocca quindi un sentierino ben battuto che corre aereo sopra il Piave (sx orogr.) con veduta sugli impianti della ex Fonderia di Ospitale ora trasformati in produzione di vapore ed energia con l'uso di biomasse legnose e est dalla nuova circonvallazione. Oltre si scende nel greto del Piave e per lo stesso si raggiunge l'uscita della valle Costamolin.
Per raggiungere invece la forra a monte, larga si e no un paio di metri al cui interno si intrecciano rombanti cascate si deve risalire il dosso ripido e boscoso posto sulla dx orografica della valle sino ad intersecare una traccia che conduce ad un sentiero un tempo segnato (CAI 396), ad un bivio, la traccia di destra sbarrata da una staccionata in legno permette di scendere al torrente nel punto in cui questo precipita nella forra e dove si notano i salti di cascata iniziali. Più a monte da una forra precipitano altre cascatelle.




*Alfredo Pozza, Voglia di ghiaccio in Cadore", in Le Alpi Venete, Autunno-Inverno '92-'93, p. 195.https://www.facebook.com/groups/466044793796823/posts/873803723020926/?__tn__=%2CO*Fhttps://www.facebook.com/verticalwatercanyoning/posts/271530204979796?__cft__%5B0%5D=AZVaOLuHTyfQDicT0Ezua80dytG_8JB8kewiwlXuf8CgO1xAz0UBtTmRi-eMYYmu2vfgzc1mRkB_pyL5FeOLMe_fDsVLoQbv4viNFSXfjAKq_RFJXFSosou2QACn7x4ASC0EugsUzmsNuvZfPfkiSEb5k3O3vi_OCzxLYqqJTbDbGllL77XxsYbyF_RhXXQVF65L3JSv0fu5Y2sn58nMB-fm&__tn__=%2CO*F
166CASCATE DEI TORRENTI VAL MONTINA E VAL BOSCO DEL BELO (parte 1)DURANNOPerarolo di CadoreBellunoTorrente ValmontinaFiume PiaveEE500 - 650La Val Montina è un’area che in parte ricade in quello che è il Demanio Regionale e per questo ora è gestita da Veneto Agricoltura. Dal 1° luglio 1994, la Azienda Regionale Foreste, ora Veneto Agricoltura, d’intesa con l’Associazione Italiana Wilderness ha istituito nell’area di sua competenza la prima area Wilderness alpina in Europa.
Per conoscere la forra e le sue cascate è necessario, dal paesino di Macchietto, attraversare il Piave su passerella dell'Enel, tralascianto il sentiero 399 si va verso la stradina che conduce a Casera Valmontina,(NB: questa ipotesi al momento (2020) è interdetta in quanto il ponte è stato distrutto dal fiume in piena)
Conviene quindi portarsi alla località Ansogne dove tramite un nuovo ponte tibetano ci porta in sx orografica della val Montina dove quasi subito una stradina di servizio delle opere dell'Enel che permette di vedere in giù la forra iniziale del torrente con alcune cascatelle.
Per visitare la valle più in profondità occorre prende il "sentiero escursionistico" che in realtà è un EE e in qualche punto EEA, all'altezza di Casera Valmontina che ora sta per essere trasformata in albergo (luglio 2018), sulla sx inizia il "sentiero escursionistico" che inizialmente corre nel bosco per poi portarsi alto sulla valle, in loco alcune corde metalliche, qualche ponticello in ferro o legno, occorre fare attenzione alla traccia che a volte è coperta dall'erba e alche qualche passaggio non facile, si raggiunge quindi il fondo del torrente e lo si attraversa tra enormi massi in direzione di un ponte di legno sulla forra risalendo poi sull'altro versante, (nei pressi una bella cascatella in dx or. del torrente val Montina) si supera un passaggio non semplice con corda e rocce umide e si raggiungere la confluenza con la val Bosco del Belo. Qui è visibile una forra impressionante sotto ai piedi di non meno di 100 metri, il sentiero continua poi a salire ripido su terreno roccioso e più avanti nel bosco, aiutati da alcuni sporadici bollini rossi, giunti ad una forcella la si tralascia salendo ancora sopra ad un dosso, dove inizia la cengia del versante dx di val Montina che porta nei pressi di Ansogne, si procede a lungo sempre in discesa su sentiero evidente ma sconnesso, al suon termine si raggiunge la nuova strada che porta al Ponte tibetano collegandosi così al percorso di andata sotto casera Valmontina.




Danilo de Martin - Roberto Tabacchi, "Val Montina, un'area Wilderness intrisa di storia". Tipolitografia Print House, 2008.
Una delle cascate al terme della val Montina vista dal ponte Tibetano.
Trivenetocascate.it
Luglio 2018
Una delle tante cascate.
Trivenetocascate.it
903CASCATE DEI TORRENTI VAL MONTINA E VAL BOSCO DEL BELO (parte 2)DURANNOPerarolo di CadoreBellunoTorrente ValmontinaFiume PIaveEE500 - 650La Val Montina è un’area che in parte ricade in quello che è il Demanio Regionale e per questo ora è gestita da Veneto Agricoltura. Dal 1° luglio 1994, la Azienda Regionale Foreste, ora Veneto Agricoltura, d’intesa con l’Associazione Italiana Wilderness ha istituito nell’area di sua competenza la prima area Wilderness alpina in Europa.
Per conoscere la forra e le sue cascate è necessario, dal paesino di Macchietto, attraversare il Piave su passerella dell'Enel, tralascianto il sentiero 399 si va verso la stradina che conduce a Casera Valmontina,(NB: questa ipotesi al momento (2020) è interdetta in quanto il ponte è stato distrutto dal fiume in piena)
Conviene quindi portarsi alla località Ansogne dove tramite un nuovo ponte tibetano ci porta in sx orografica della val Montina dove quasi subito una stradina di servizio delle opere dell'Enel che permette di vedere in giù la forra iniziale del torrente con alcune cascatelle.
Per visitare la valle più in profondità occorre prende il "sentiero escursionistico" che in realtà è un EE e in qualche punto EEA, all'altezza di Casera Valmontina che ora sta per essere trasformata in albergo (luglio 2018), sulla sx inizia il "sentiero escursionistico" che inizialmente corre nel bosco per poi portarsi alto sulla valle, in loco alcune corde metalliche, qualche ponticello in ferro o legno, occorre fare attenzione alla traccia che a volte è coperta dall'erba e alche qualche passaggio non facile, si raggiunge quindi il fondo del torrente e lo si attraversa tra enormi massi in direzione di un ponte di legno sulla forra risalendo poi sull'altro versante, (nei pressi una bella cascatella in dx or. del torrente val Montina) si supera un passaggio non semplice con corda e rocce umide e si raggiungere la confluenza con la val Bosco del Belo. Qui è visibile una forra impressionante sotto ai piedi di non meno di 100 metri, il sentiero continua poi a salire ripido su terreno roccioso e più avanti nel bosco, aiutati da alcuni sporadici bollini rossi, giunti ad una forcella la si tralascia salendo ancora sopra ad un dosso, dove inizia la cengia del versante dx di val Montina che porta nei pressi di Ansogne, si procede a lungo sempre in discesa su sentiero evidente ma sconnesso, al suon termine si raggiunge la nuova strada che porta al Ponte tibetano collegandosi così al percorso di andata sotto casera Valmontina.







Danilo de Martin - Roberto Tabacchi, "Val Montina, un'area Wilderness intrisa di storia". Tipolitografia Print House, 2008.
Sul fondo di Valmontina
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Nei pressi degli orridi di Val Bosco del Belo
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904CASCATE DEI TORRENTI VAL MONTINA E VAL BOSCO DEL BELO (parte 3)DURANNOPerarolo di CadoreBellunoTorrente ValmontinaFiume PiaveEE500 - 650La Val Montina è un’area che in parte ricade in quello che è il Demanio Regionale e per questo ora è gestita da Veneto Agricoltura. Dal 1° luglio 1994, la Azienda Regionale Foreste, ora Veneto Agricoltura, d’intesa con l’Associazione Italiana Wilderness ha istituito nell’area di sua competenza la prima area Wilderness alpina in Europa.
Per conoscere la forra e le sue cascate è necessario, dal paesino di Macchietto, attraversare il Piave su passerella dell'Enel, tralascianto il sentiero 399 si va verso la stradina che conduce a Casera Valmontina,(NB: questa ipotesi al momento (2020) è interdetta in quanto il ponte è stato distrutto dal fiume in piena)
Conviene quindi portarsi alla località Ansogne dove tramite un nuovo ponte tibetano ci porta in sx orografica della val Montina dove quasi subito una stradina di servizio delle opere dell'Enel che permette di vedere in giù la forra iniziale del torrente con alcune cascatelle.
Per visitare la valle più in profondità occorre prende il "sentiero escursionistico" che in realtà è un EE e in qualche punto EEA, all'altezza di Casera Valmontina che ora sta per essere trasformata in albergo (luglio 2018), sulla sx inizia il "sentiero escursionistico" che inizialmente corre nel bosco per poi portarsi alto sulla valle, in loco alcune corde metalliche, qualche ponticello in ferro o legno, occorre fare attenzione alla traccia che a volte è coperta dall'erba e alche qualche passaggio non facile, si raggiunge quindi il fondo del torrente e lo si attraversa tra enormi massi in direzione di un ponte di legno sulla forra risalendo poi sull'altro versante, (nei pressi una bella cascatella in dx or. del torrente val Montina) si supera un passaggio non semplice con corda e rocce umide e si raggiungere la confluenza con la val Bosco del Belo. Qui è visibile una forra impressionante sotto ai piedi di non meno di 100 metri, il sentiero continua poi a salire ripido su terreno roccioso e più avanti nel bosco, aiutati da alcuni sporadici bollini rossi, giunti ad una forcella la si tralascia salendo ancora sopra ad un dosso, dove inizia la cengia del versante dx di val Montina che porta nei pressi di Ansogne, si procede a lungo sempre in discesa su sentiero evidente ma sconnesso, al suon termine si raggiunge la nuova strada che porta al Ponte tibetano collegandosi così al percorso di andata sotto casera Valmontina.




Danilo de Martin - Roberto Tabacchi, "Val Montina, un'area Wilderness intrisa di storia". Tipolitografia Print House, 2008.
Il nuovo Ponte Tibitano poco a valle di Casera Valmontina.
Trivenetocascate.it
La cascata principale di Val Bosco del Belo sprofonda per un centinaio di metri in un budello roccioso. Trivenetocascate.it
Luglio 2018
159CASCATE DEL PISSANDOL DI VAL ZEMOLA
(parte 1)
DURANNOErto e CassoPordenoneTorrente Gravina del DurannoTorrente De Pezzet (Val Zemola)CANYONING + E1280 circaRaggiunto il paese di Erto, si procede a nord per una stradina, (indicazioni per Val Zemola) nella parte iniziale molto ardita in dx orografica della valle, dopo aver incontrato una cascatella sulla sx (Ge de Terscia) si raggiunge un parcheggio nei pressi del Rifugio Casera Mela, da quì si hanno due possibilità, alla prima curva si può scendere direttamente in val Zemola per un sentiero non segnalato, oppure seguire la stradina e ad un bivio seguire a DX sul sentiero 374, tutti e due i percorsi portano al guado del torrente (1203 m.) dove il ramo di dx or. (Gè de Pezzei) con la sua impetuosità ha stravolto la zona eliminando un ponticello che permetteva di proseguire sulla destra verso la cascata (ver. 5/2017), in attesa del ripristino del ponte occorre saltare tra un sasso e l'altro, o, se con troppa acqua, adattarsi ad un pediluvio. In breve sulla destra del sentiero è visibile la cascata inferiore, proseguedo sul sentiero si raggiunge anche la cascata superiore con bella marmitta.
La Val Zemola nella parte finale forma un'interessante forra piena di cascate e spesso visitata da esperti di canyoing.
Parco Naturale regionale delle Dolomiti Friulane
Il Pissàndol della Val ZemolaIl Pissàndol della Val Zemola
1264CASCATE DEL PISSANDOL DI VAL ZEMOLA
(parte 2)
DURANNOErto e CassoPordenoneTorrente Gravina del DurannoTorrente De Pezzet (Val Zemola)CANYONING + E1280 circaRaggiunto il paese di Erto, si procede a nord per una stradina, (indicazioni per Val Zemola) nella parte iniziale molto ardita in dx orografica della valle, dopo aver incontrato una cascatella sulla sx (Ge de Terscia) si raggiunge un parcheggio nei pressi del Rifugio Casera Mela, da quì si hanno due possibilità, alla prima curva si può scendere direttamente in val Zemola per un sentiero non segnalato, oppure seguire la stradina e ad un bivio seguire a DX sul sentiero 374, tutti e due i percorsi portano al guado del torrente (1203 m.) dove il ramo di dx or. (Gè de Pezzei) con la sua impetuosità ha stravolto la zona eliminando un ponticello che permetteva di proseguire sulla destra verso la cascata (ver. 5/2017), in attesa del ripristino del ponte occorre saltare tra un sasso e l'altro, o, se con troppa acqua, adattarsi ad un pediluvio. In breve sulla destra del sentiero è visibile la cascata inferiore, proseguedo sul sentiero si raggiunge anche la cascata superiore con bella marmitta.
La Val Zemola nella parte finale forma un'interessante forra piena di cascate e spesso visitata da esperti di canyoing.
Parco naturale delle Dolomiti Friulane

"Il Pissàndol della Val Zemola"by *Sepp da Nert* is licensed under CC BY-NC-ND 2.0

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938CASCATE DEL PONTE DE LE ROSTEDURANNOLongaroneBellunoTorrente VajontFiume PiaveEE460 circaDa Longarone si attraversa il Piave su via Campelli (SR 251), giunti all'incrocio su via Dogna ci sitiene a dx sino al ponte sul torrente Vajont.
Le cascate sono visibili già dalla strada, nella stretta gola sono rimaste delle rocce a forma di ponte che si collegano ai due lati della forra, una stradina asfaltata in dx orografica, interdetta alle auto, permette comunque di salire per qualche centinaio di metri la valle e vedere la forra dall'alto.


IMG_3499Dal Vajont al Piave
1787CASCATE DEL RU DE PAGNAC DE FORA
(Parte 1)
DURANNOOspitale di CadoreBellunoRu de Pagnac de ForaVal CostamolinEE1370, 1250 circaSulla SS51 nei pressi di Ospitale di Cadore bisogna guadare il fiume Piave nei pressi della confluenza di Val Costamolin (Cascata, vedi altra scheda), gudata anche la val Costamolin sopra la predetta cascata si trovano le tracce del vecchio sentiero della valle Costamolin che corre sulla dx orografica (molti schianti duvuti a VAIA) sino a diventare meno evidente, la direzione è sempre vesto Est per entrare nella Val Pagnac de Entro sino ad intersecare la Val Pagnac de Fora dove scenono le cascate. Più in alto corre (ma non è utile per vedere le cascate, il sentiero 397 che parte da Davestra e a quota 1372 tocca il ricovero Pagnac e va a raggiungere poi la Forcella Pagnac de Fora.

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1999CASCATE DEL RU DE PAGNAC DE FORA
(Parte 2)
DURANNOOspitale di CadoreBellunoRu de Pagnac de ForaVal CostamolinEE1370, 1250 circaSulla SS51 nei pressi di Ospitale di Cadore bisogna guadare il fiume Piave nei pressi della confluenza di Val Costamolin (Cascata, vedi altra scheda), guadata anche la val Costamolin sopra la predetta cascata si trovano le tracce del vecchio sentiero della valle Costamolin che corre sulla dx orografica (molti schianti dovuti a VAIA) sino a diventare meno evidente, la direzione è sempre vesto Est per entrare nella Val Pagnac de Entro sino ad intersecare la Val Pagnac de Fora dove scenono le cascate. Più in alto corre (ma non è utile per vedere le cascate, il sentiero 397 che parte da Davestra e a quota 1372 tocca il ricovero Pagnac e va a raggiungere poi la Forcella Pagnac de Fora.

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2000CASCATE DEL RU DE PAGNAC DE FORA
(Parte 3)
DURANNOOspitale di CadoreBellunoRu de Pagnac de ForaVal CostamolinEE1370, 1250 circaSulla SS51 nei pressi di Ospitale di Cadore bisogna guadare il fiume Piave nei pressi della confluenza di Val Costamolin (Cascata, vedi altra scheda), guadata anche la val Costamolin sopra la predetta cascata si trovano le tracce del vecchio sentiero della valle Costamolin che corre sulla dx orografica (molti schianti dovuti a VAIA) sino a diventare meno evidente, la direzione è sempre vesto Est per entrare nella Val Pagnac de Entro sino ad intersecare la Val Pagnac de Fora dove scenono le cascate. Più in alto corre (ma non è utile per vedere le cascate, il sentiero 397 che parte da Davestra e a quota 1372 tocca il ricovero Pagnac e va a raggiungere poi la Forcella Pagnac de Fora.


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2001CASCATE DEL RU DE PAGNAC DE FORA
(Parte 4)
DURANNOOspitale di CadoreBellunoRu de Pagnac de ForaVal CostamolinEE1370, 1250 circaSulla SS51 nei pressi di Ospitale di Cadore bisogna guadare il fiume Piave nei pressi della confluenza di Val Costamolin (Cascata, vedi altra scheda), guadata anche la val Costamolin sopra la predetta cascata si trovano le tracce del vecchio sentiero della valle Costamolin che corre sulla dx orografica (molti schianti dovuti a VAIA) sino a diventare meno evidente, la direzione è sempre vesto Est per entrare nella Val Pagnac de Entro sino ad intersecare la Val Pagnac de Fora dove scenono le cascate. Più in alto corre (ma non è utile per vedere le cascate, il sentiero 397 che parte da Davestra e a quota 1372 tocca il ricovero Pagnac e va a raggiungere poi la Forcella Pagnac de Fora.


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1215CASCATE DEL TORRENTE GA DE NARE
(Parte 1)
DURANNOLongaroneBellunoTorrente Ga de NareFiume PiaveE950 circaDal paese di Casso si percorre il Troi de Sant'Antoni CAI 380 sino a quota 920, dove il sentiero inizia a scendere ci si tiene su una traccia a destra non segnata, denominata "Troi dei Sambughi" e che porta a ridosso delle pareti rocciose dove si trovano in più punti resti di vecchie abitazioni, si continua sino al termine del Troi in località Sedesela (900 m) dove alcune tabelle danno indicazioni sui sentieri. Si continua ora sul sentiero 395a sino a raggiungere di nuovo le pareti rocciose e un fabbricato sotto un tetto roccioso molto caratteristico (Andre dell'acqua). Oltre si raggiunge una sorgente con sopra e sotto le cascate del torrente Cadenare attive solo nei periodi più piovosi ma molto caratteristiche (950 circa). Se si continua (395 a) si raggiungono alcune casere e più in alto la casera Dogarei in parte aperta come bivaco (940 m). Circa 1,30 - 2 ore. Il percorso non è molto difficile, va fatta però attenzione alle foglie che coprono il sentiero e su alcuni passaggi un po esposti. Parco delle Dolomiti Friulane "un viaggio nel tempo", Giuliano Dal Mas in "Montagne 360, gennaio 2019 pp. 54, 57.
L'alta cascata in un periodo di magra. Trivenetocascate.it - Febbraio 2019
Il sentiero corre a metà cascata in un ambiente di grande interesse paesaggistico. Trivenetocascate.it - Febbraio 2018
1597CASCATE DEL TORRENTE GA DE NARE
(Parte 2)
DURANNOLongaroneBellunoTorrente Ga de NareFiume PiaveE950 circaDal paese di Casso si percorre il Troi de Sant'Antoni CAI 380 sino a quota 920, dove il sentiero inizia a scendere ci si tiene su una traccia a destra non segnata, denominata "Troi dei Sambughi" e che porta a ridosso delle pareti rocciose dove si trovano in più punti resti di vecchie abitazioni, si continua sino al termine del Troi in località Sedesela (900 m) dove alcune tabelle danno indicazioni sui sentieri. Si continua ora sul sentiero 395a sino a raggiungere di nuovo le pareti rocciose e un fabbricato sotto un tetto roccioso molto caratteristico (Andre dell'acqua). Oltre si raggiunge una sorgente con sopra e sotto le cascate del torrente Cadenare attive solo nei periodi più piovosi ma molto caratteristiche (950 circa). Se si continua (395 a) si raggiungono alcune casere e più in alto la casera Dogarei in parte aperta come bivaco (940 m). Circa 1,30 - 2 ore. Il percorso non è molto difficile, va fatta però attenzione alle foglie che coprono il sentiero e su alcuni passaggi un po esposti.

Nel filmato la cascata in attività.
Parco delle Dolomiti Friulane "un viaggio nel tempo", Giuliano Dal Mas in "Montagne 360, gennaio 2019 pp. 54, 57.
1826CASCATE DELLA VAL BOSCONERO (Duranno)DURANNOPerarolo di CadoreBellunoVal BosconeroTorrente Val MontinaEE1560 circaDa Macchietto si sale a Casera Val Montina, preferibile fare il ponte tibetano da Ansone. Dalla casera si sale per il sentiero (abbandonato dal CAI) che avrebbe raggiunto il bivacco Baroni, sotto al Duranno, si supera il Ru de Tia e si continua sino ad intersecare la Val Bosconero dove a sud (dx) si vedeno alcune alcune cascate.

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167CASCATE DI CARALTEDURANNOPerarolo di CadoreBellunoRio ReparFiume Piave (spaglia)T750Dal paese di Caralte si raggiunge in fondo al paese il nuovo cimitero (piccolo parcheggio), per stradina si segue il sentiero CAI 365 per Col Svalut e le frecce che indicano "Sentiero Regina Margherita, variante alle cascate del Ru Repar".
Il sentiero agevolato da scalini porta ad una prima cascata e poi più in alto a quella principale che precipita da una suggestiva alta gola.
Al termine del paesino di Caralte vi sono diverse attrezzature per il gioco, lo sport e il passatempo, compreso un sentiero natura che conduce i visitatori a conoscere la fauna della zona.


Trivenetocascate.it
Trivenetoitscate.it
939CASCATE DI CIMA (ZIMA) MONTAGNA
(Parte 1)
DURANNOPerarolo di CadoreBellunoRu del PizieTorrente Val Bosco del BeloCANYONING +EE935 circaLe cascate più alte (75 m) e impressionanti sono visibili soltanto ai più temerari che scendono le relative forre con tecniche di Canyoing. La parte inferiore sino alla forra è comunque percorribile anche da buoni escursionisti ben preparati.
Da Caralte (656 m) si percorre il sentiero 365 ad un bivio per il colle Svalut (1289 m) ci si tiene a dx su una traccia esposta che va ad intersecare la val Cima di Montagna nei pressi delle cascate inferiori. Il ritorno, per i non canyonisti, è quello fatto all'andata.


La cascata superiore.
Foto di Wolfgang Streicher
Il Canyoning Wiki Austria è concesso in licenza sotto licenza Creative Commons Attribution-Noncommercial-Share Alike 2.0 Austria .
Basato su un lavoro su canyon.carto.net .
Foto di Wolfgang Streicher. Cascate inferiori
Il Canyoning Wiki Austria è concesso in licenza sotto licenza Creative Commons Attribution-Noncommercial-Share Alike 2.0 Austria . Basato su un lavoro su canyon.carto.net
1575CASCATE DI CIMA (ZIMA) MONTAGNA
(Parte 2)
DURANNOPerarolo di CadoreBellunoRu del PizieTorrente Val Bosco del BeloEEA80 circaLe cascate più alte e impressionanti sono visibili soltanto ai più temerari che scendono le relative forre con tecniche di Canyoing. La parte inferiore sino alla forra è comunque percorribile anche da buoni escursionisti ben preparati.
Da Caralte (656 m) si percorre il sentiero 365 ad un bivio per il colle Svalut (1289 m) ci si tiene a dx su una traccia esposta che va ad intersecare la val Cima di Montagna nei pressi delle cascate inferiori. Il ritorno, per i non canyonisti, è quello fatto all'andata.



1378CASCATE DI VAL DE GEA
(Parte 1)
DURANNOPieve di Cadore, Perariolo di CadoreBellunoVal Gea (De Col Alto)Ru De La StuaEEA1995 circaQueste cascate sono situate in ambiente ameno ma difficile da raggiungere e quindi con percorso riservato agli esperti. Una prima cascatella è situata alla fine di Val de Gea quando questa si immette nel Ru della Stua, e a sua volta tributario della Val Bosco del Belo. Non vi sono sentieri in loco se non rare tracce. Inseriamo queste cascate con solo scopo di censimento.
L'autore delle foto Luca Basso è uno dei pochi conoscitori di questi luoghi.


Castella di Val Gea. Foto di Luca Basso
https://www.facebook.com/photo/?fbid=1938109133069309&set=a.1434868436726717&__tn__=%2CO*F
1991CASCATE DI VAL DE GEA
(Parte 2)
DURANNOPieve di Cadore, Perariolo di CadoreBellunoVal Gea (De Col Alto)Ru De La StuaEEA1995 circaQueste cascate sono situate in ambiente ameno ma difficile da raggiungere e quindi con percorso riservato agli esperti. Una prima cascatella è situata alla fine di Val de Gea quando questa si immette nel Ru della Stua, e a sua volta tributario della Val Bosco del Belo. Non vi sono sentieri in loco se non rare tracce. Inseriamo queste cascate con solo scopo di censimento.
L'autore delle foto Luca Basso è uno dei pochi conoscitori di questi luoghi.


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2522CASCATE DI VAL DEL DRAPDURANNOCimolaisPordenoneVal del DrapVal del FrassinEE + EEA1500 circaValle molto selvaggia il cui vecchio sentiero è stato dichiarato inagibile (ex CAI 389) e che si dirige verso forcella dei Preti.
Inoltrarsi solo con esperti.




1196CASCATE ROSSE DI CASSO E ERTO
(Parte 1)
DURANNOErto e CassoPordenoneGa dal RuiTorrente VajontCANYONING + T750 circaDalla diga del Vajont ci si porta nella stradina (via Motta) che dalla piccola zona industriale sale al paese di Casso (parcheggio prima di imboccare la stradina) nei pressi del primo tornate nei periodi primaverili o autunnali si vede precipitare una bella cascatella.
Le cascate iniziano sotto al Trui de Sciarbon sentiero che collega Erto a Casso. La loro attività è limitata ai periodi primaverili o autunnali.
Parte alta: Dall’abitato di Casso parte un bel sentiero direzione EST che va ad incrociare il torrente, all’incrocio guardando a monte si vedranno la serie di cascate da cui si deve partire. Superare quindi il torrente proseguendo per il sentiero e prendere una traccia sulla sinistra che sta in costa per poi salire fino alla prima serie di cascate.


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Cascata di Casso. Trivenetocascate.it Aprile 2019
1998CASCATE ROSSE DI CASSO E ERTO
(Parte 2)
DURANNOErto e CassoPordenoneGa dal RuiTorrente VajontT750 circaDalla diga del Vajont ci si porta nella stradina (via Motta) che dalla piccola zona industriale sale al paese di Casso (parcheggio prima di imboccare la stradina) nei pressi del primo tornate nei periodi primaverili o autunnali si vede precipitare una bella cascatella.
Le cascate (falesia) iniziano a precipitare sotto al Trui de Sciarbon (sentiero 380)sentiero che collega Erto a Casso. La loro attività è limitata ai periodi primaverili o autunnali.


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1228CASCATE TEMPORANEE DI CASSO PRESSO LA PALESTRA DI ROCCIADURANNOErto e CassoPordenoneN. D.Torrente VajontT750 circaDalla diga del Vajont sulla statale si risale in breve la frana sino alla palestra di roccia dove nei periodi più piovosi si vedono un paio di cascatelle molto belle.

Erto & Casso e dintornihttps://www.facebook.com/verticalwatercanyoning/posts/266403508825799?__tn__=%2CO*F
168CASCATELLA DELLA CONCA DEL CAVALET
(Parte 1)
DURANNOPieve di CadoreBellunoVal de la StuaVal di VièEE1975La conca del Cavalletto o Cavalet è una zona di pascolo rinomata per la sua amenità e solitudine, nelle vicinanze della casera omonima, sul retro di un costone roccioso precipita una bella cascata con vasca alla base.
Il sito si raggiunge percorrendo il sentiero (CAI 365) che dal paese di Caralte risale il Colle Svalut e la val Cima di Montagna per sentiero lungo e impervio (circa 6 ore) ma assai ripagante per la bellezza dei luoghi, altra alternativa si ha risalendo la Costa de Vedorcia più direttamente dalla Capanna Tita Barba in circa 2 ore e mezza.



*Italo Zandonella, "50 escursioni in Val del Piave", Ed. Tamari, 1977, p. 101-108.
*Silvio Tremonti, "Una gemma nel Cadore", in Le Alpi Venete, primavera-estate 1978, pp. 46-48.
* Italo Zandonella, "Il Duranno", in La Rivista del CAI, 1991, n. 6, pp 16-27.
Cascata sotto Casera CavaletCasera Cavalet
1596CASCATELLA DELLA CONCA DEL CAVALET
(Parte 2)
DURANNOPieve di CadoreBellunoVal de la StuaVal di VièEE1975La conca del Cavalletto è una zona di pascolo rinomata per la sua amenità e solitudine, la cascata è posta a nord nelle vicinanze della casera omonima dove sul retro di un costone roccioso precipita una bella cascata con vasca alla base.
Il sito si raggiunge percorrendo il sentiero (CAI 365) che dal paese di Caralte risale il Colle Svalut e la val Cima di Montagna per sentiero lungo e impervio (circa 6 ore) ma assai ripagante per la bellezza dei luoghi, altra alternativa si ha risalendo la Costa de Vedorcia più direttamente dalla Capanna Tita Barba in circa 2 ore e mezza.
Verso la fine del video è ripresa la cascata.



*Italo Zandonella, "50 escursioni in Val del Piave", Ed. Tamari, 1977, p. 101-108.
*Silvio Tremonti, "Una gemma nel Cadore", in Le Alpi Venete, primavera-estate 1978, pp. 46-48.
* Italo Zandonella, "Il Duranno", in La Rivista del CAI, 1991, n. 6, pp 16-27.

1827CASCATELLA DELLA VAL DE TAIADurannoPerarolo di CadoreBellunoVal de TaiaFiume PiaveEE1510Dalla Casera Valmontina si sale sul sentiero di Val Terzacroda sino ai ruderi di Casera Pra Federa (1205 m), si prosegue sino a Casera del Alberghet (in IGM Casera Cole della Taia), si riprende un sentiero che verso sud porta al Colle Caldiera (1356 m) poco dopo ad un bivio ci si tiene a Sx su tracce di sentiero che conducono ad attraversare la Va della Taia dove è visibile la bella Cascatella.

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169CASCATELLA DI CASERA BEDIN
(Parte 1)
DURANNOErto e CassoPordenoneGe de BedinTorrente De PezzeitE1700 circaSopra il paese di Erto si raggiunge la località Forcai (931) dove inizia e si percorre il sentiero 381 che conduce a forcella Borgà (da quì si può scendere dal valon di Buscada ( 392 Cai) non facile), si continua verso nord sino al Rif. Cava Buscada (1078 m), in parte si segue la strada di servizio dell'ex cava sino a tenersi a sinistra sempre sul sentiero 381 in direzione del Ricovero Casera Bedin di Sopra (1711 m) ben ristrutturata, poco prima di raggiungere la Casera nell'attraversare un impluvio, sulla destra si vede scendere la bella cascatella, in realtà ce ne sono alche altre, ma più complicate da raggiungere.
Scendendo verso casera Bedin di Sotto (1562 è possibile completare un percorso ad anello passando per il Rif. Casera Mela e tornando alla loc. Forcai.
Parco Naturale regionale delle Dolomiti Friulane
Foto di Claudio Antiga
Casera "Bedin" e dintorni.
2042CASCATELLA DI CASERA BEDIN
(Parte 2)
DURANNOErto e CassoPordenoneGe de BedinTorrente De PezzeitE1700 circaSopra il paese di Erto si raggiunge la località Forcai (931) dove inizia e si percorre il sentiero 381 che conduce a forcella Borgà (da quì si può scendere dal valon di Buscada ( 392 Cai) non facile), si continua verso nord sino al Rif. Cava Buscada (1078 m), in parte si segue la strada di servizio dell'ex cava sino a tenersi a sinistra sempre sul sentiero 381 in direzione del Ricovero Casera Bedin di Sopra (1711 m) ben ristrutturata, poco prima di raggiungere la Casera nell'attraversare un impluvio, sulla destra si vede scendere la bella cascatella, in realtà ce ne sono alche altre, ma più complicate da raggiungere.
Scendendo verso casera Bedin di Sotto (1562 m è possibile completare un percorso ad anello passando per il Rif. Casera Mela e tornando alla loc. Forcai.
Parco Naturale regionale delle Dolomiti Friulane
Casera "Bedin" e dintorni.
170CASCATELLA SUPERIORE DI VAL TAMAIDURANNOPerarolo di CadoreBellunoVal TamaiFiume PiaveT890Dal Paesino di Caralte si parcheggia presso il cimitero nuovo, poco oltre si percorre la stradina chiusa al traffico e denominata "traversata del Centro Cadore" (CAI 365) sino all'attraversamento del torrentello, in alto sulla dx si nota l'alta cascata.
Circa 30 minuti, proseguendo oltre si può raggiunge la diga del Centro Cadore.


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1915FORRA DI VAL DI SANTA MARIA
Parte 1
DURANNOCimolaisPordenoneVal di Santa MariaTorrente CimolianaCANYONING1170, 1050Rio Santa Maria è una gola piuttosto breve ma forte e imponente. E' un canyon abbastanza profondo e stretto, formato da roccia di tipo dolomitico con a volte un forte flusso d'acqua e con cca. 11 cascate molto basse. Rio Santa Maria si trova nella selvaggia Val de Santa Maria sul versante destro della Val Cimoliana. Anche se è breve e non così divertente, abbiamo consigliato questo canyon impressionante e chiuso.
Da Cimolais seguire la segnaletica per la Val Cimoliana fino al casello (pedaggio 6 euro a veicolo nel 2014). Si prosegue per la valle fino all'ampio parcheggio sulla destra all'ingresso della Valle Santa Maria.

Dal parcheggio si attraversano due torrenti (passerella in legno sul primo torrente, per il secondo torrente si trova la propria strada, senza ponte) e dall'altra parte si trova l'inizio del sentiero CAI 356-390. Seguire questo sentiero segnalato fino al bivio, svoltare a destra sul sentiero CAI 356 (segnavia Biv. Gervasutti). Il sentiero scende al letto del torrente, attraversa il torrente e in breve sale a SE per una strada forestale. Si segue brevemente (100 m cca) fino al punto in cui il sentiero segnato piega a sinistra e si scende nuovamente al letto del torrente. Attraversare il Rio santa Maria e trovare la prosecuzione del sentiero segnato. Questa parte del percorso tra l'attraversamento dei torrenti è stata appena segnalata ed è diversa rispetto alla mappa di Tabacco. Il sentiero sale ripido durante la lunga serie di tornanti sul versante sinistro del vallone Santa Maria per 200 metri di altezza. Il sentiero poi scende un po' e risale fino a quando la valle si allarga. Qui si può per la prima volta scendere sul letto asciutto del torrente Rio Santa Maria. Lasciamo il sentiero segnato a circa 1290 metri.
Fonte: http://ropewiki.com/Santa_Maria_(Pordenone)

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Val di Santa Maria. Attribuzione Creative Commons Non commerciale Condividi allo stesso modo. http://ropewiki.com/File:Val_di_Santa_Maria_(Rio_Santa_Maria)7.jpg#filelinks

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2401FORRA DI VAL DI SANTA MARIA
Parte 2
DURANNOCimolaisPordenoneVal di Santa MariaTorrente CimolianaCANYONING1170, 1050Rio Santa Maria è una gola piuttosto breve ma forte e imponente. E' un canyon abbastanza profondo e stretto, formato da roccia di tipo dolomitico con a volte un forte flusso d'acqua e con cca. 11 cascate molto basse. Rio Santa Maria si trova nella selvaggia Val de Santa Maria sul versante destro della Val Cimoliana. Anche se è breve e non così divertente, abbiamo consigliato questo canyon impressionante e chiuso.
Da Cimolais seguire la segnaletica per la Val Cimoliana fino al casello (pedaggio 6 euro a veicolo nel 2014). Si prosegue per la valle fino all'ampio parcheggio sulla destra all'ingresso della Valle Santa Maria.

Dal parcheggio si attraversano due torrenti (passerella in legno sul primo torrente, per il secondo torrente si trova la propria strada, senza ponte) e dall'altra parte si trova l'inizio del sentiero CAI 356-390. Seguire questo sentiero segnalato fino al bivio, svoltare a destra sul sentiero CAI 356 (segnavia Biv. Gervasutti). Il sentiero scende al letto del torrente, attraversa il torrente e in breve sale a SE per una strada forestale. Si segue brevemente (100 m cca) fino al punto in cui il sentiero segnato piega a sinistra e si scende nuovamente al letto del torrente. Attraversare il Rio santa Maria e trovare la prosecuzione del sentiero segnato. Questa parte del percorso tra l'attraversamento dei torrenti è stata appena segnalata ed è diversa rispetto alla mappa di Tabacco. Il sentiero sale ripido durante la lunga serie di tornanti sul versante sinistro del vallone Santa Maria per 200 metri di altezza. Il sentiero poi scende un po' e risale fino a quando la valle si allarga. Qui si può per la prima volta scendere sul letto asciutto del torrente Rio Santa Maria. Lasciamo il sentiero segnato a circa 1290 metri.
Fonte: http://ropewiki.com/Santa_Maria_(Pordenone)

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2305FORRA DI VAL ZEMOLADURANNOEro e CassoBellunoVal Zemola (Torrente Pezzeit)Torrente VaiontCANYONING960Subito dopo l'abitato di Erto in via Laviniars /SR 251) poco prima di attraversare il Torrente si prende sulla sx (dx or.) un sentiero che segue la gola, tramite un ponticello la attraversa (SX or.) poco dopo si arriva nell'area di entrata.

https://www.bing.com/videos/search?q=val+zemola&docid=608046041182840341&mid=A353025DF617ED69B610A353025DF617ED69B610&view=detail&FORM=VIREhttps://www.bing.com/videos/search?&q=val+zemola&docid=608046041182840341&mid=9A3BDF845CA3B1F32E449A3BDF845CA3B1F32E44&view=detail&FORM=VDRVSR&ajaxhist=0
1340FORRA E CASCATE DI VAL ZEMOLADURANNOErto - CassoPordenoneVal ZemolaTorrente VajontCANYONING + E8790 - 690La Val Zemola è situata a N del paese di Erto. Questa valle al di sopra dei 1200 metri d'altitudine è totalmente priva di centri abitati; è però puntellata da casere e rifugi collegati da vari sentieri, i più frequentati dei quali sono quelli manutenuti dal CAI che formano il cosiddetto "anello delle casere".Wikipedia (IT)
La parte relativa alla Forra è praticabile sono da parte di esperti,essendo gli accessi alla valle complicati si rinvia ai siti specializzati o chi propone attività di canyoing in loco.


VEDI: http://www.canyoning.it/procanyon/zemola.htmVal ZemolaInto the waterfall
1489FORRA VAL BOSCO DEL BELO E RU DEL PIZIE
(Parte 1)
DURANNOPerarolo di CadoreBellunoVal Bosco del Belo e Ru del PizieVal MontinaCANYONING1445 m (intersezione con sentiero Cai 365) - 690 m (confluenza con Val Montina).Il Ru del Pizie (in IGM denominato Val di Cima Montagna) si forma sotto le pendici meridionali del Picco di Roda (2206 m), riceve le acque in SX della Val delle Pale de L'Ai, per confluire in dx or. della Valle di Bosco Belo (Belo= da pecore), quest'ultimo confluisce nella Val Montina. La Cascata principale è alta 75 metri. Si tratta di una delle forre più interessanti per l'interessamento di un'area Wilderness e per l'ambiette selvaggio e poco poco frequentato.
L'intero tratto è formato da da un canyon percorribile solo con tecniche di canyoning.
Le foto sono state realizzate da Matteo Bortot, eventuali informazioni possono essere richieste su Facebook raggiungibile a questo link:
https://www.facebook.com/search/top?q=canyoning%20dolomiti


Forra Val Bosco del Belo e Ru Del Pizie. El. Trivenetocascate.it

Il ricovero Casera Cima di Montagna, punto di sosta sul percorso all'andata. Foto di Matteo Bortot

1503FORRA VAL BOSCO DEL BELO E RU DEL PIZIE
(Parte 2)
DURANNOPerarolo di CadoreBellunoVal Bosco del Belo e Ru del PizieVal MontinaCANYONING1445 m (intersezione con sentiero Cai 365) - 690 m (confluenza con Val Montina).Il Ru del Pizie (in IGM denominato Val di Cima Montagna) si forma sotto le pendici meridionali del Picco di Roda (2206 m), riceve le acque in SX della Val delle Pale de L'Ai, per confluire in dx or. della Valle di Bosco Belo (Belo= da pecore), quest'ultimo confluisce nella Val Montina. La Cascata principale è alta 75 metri. Si tratta di una delle forre più interessanti per l'interessamento di un'area Wilderness e per l'ambiette selvaggio e poco poco frequentato.
L'intero tratto è formato da da un canyon percorribile solo con tecniche di canyoning.
Le foto sono state realizzate da Matteo Bortot, eventuali informazioni possono essere richieste su Facebook raggiungibile a questo link:
https://www.facebook.com/search/top?q=canyoning%20dolomiti


Foto di Matteo Bortot

Foto di Matteo Bortot

1504FORRA VAL BOSCO DEL BELO E RU DEL PIZIE
(Parte 3)
DURANNOPerarolo di CadoreBellunoVal Bosco del Belo e Ru del PizieVal MontinaCANYONING1445 m (intersezione con sentiero Cai 365) - 690 m (confluenza con Val Montina).Il Ru del Pizie (in IGM denominato Val di Cima Montagna) si forma sotto le pendici meridionali del Picco di Roda (2206 m), riceve le acque in SX della Val delle Pale de L'Ai, per confluire in dx or. della Valle di Bosco Belo (Belo= da pecore), quest'ultimo confluisce nella Val Montina. La Cascata principale è alta 75 metri. Si tratta di una delle forre più interessanti per l'interessamento di un'area Wilderness e per l'ambiette selvaggio e poco poco frequentato.
L'intero tratto è formato da da un canyon percorribile solo con tecniche di canyoning.
Le foto sono state realizzate da Matteo Bortot, eventuali informazioni possono essere richieste su Facebook raggiungibile a questo link:
https://www.facebook.com/search/top?q=canyoning%20dolomiti


Foto di Matteo Bortot

Nei pressi dell'incrocio tra la la val Bosco del Belo e la Val Montina. Trivenetocascate.it

171LA "PISSA" DI TERMINE E FORRA
(Parte 1)
DURANNOOspitale di CadoreBellunoGa de la Pissa o del PissàndolFiume PiaveCANYONING + T680, 630E' un'alta cascatella situata sulla sinistra orografica del Piave a confine tra il territorio bellunese e quello cadorino in località Termine di Cadore.
Durante l'inverno quando ghiaccia la colata viene denominata "Barba bianca della Pissa".
La cascata forma 4 salti i primi due non visibili dalla Statale Alemagna si trovano a quota 680-630
Note storiche: Nel 1950-51 caddero nuove valanghe che misero in pericolo anche il villaggio .
Nel 1836 è caduta dalla Pissa una valanga che ha riempito il Piave formando una diga, l'acqua scavò nella neve una galleria utilizzata per passare anche con le zattere.
Più recentemente nel 2009 (V. video, parte 3) una grande slavina ha creato ai piedi della cascata un vero e proprio icberg di neve e giaccio.

*Italo Zandonella, "50 Escursioni sulla Val del Piave". Bologna, 1977, p. 24.
* La "Pissa" di Termine . In L'Amico del Popolo, 4 marzo 1995, n. 10, p. 34.
* Italo Zandonella, "Viaggio lungo il Piave, dal Peralba a Quero", in Le Alpi Venete, Autunno-Natale 1976, pp. 125-131.
Trivenetocascate.it
"Iceberg" a Termine di Cadore - panoramio
1358LA "PISSA" DI TERMINE E FORRA
(Parte 2)
DURANNOOspitale di CadoreBellunoGa de la Pissa o del PissàndolFiume PiaveCANYONING + T680, 630E' un'alta cascatella situata sulla sinistra orografica del Piave a confine tra il territorio bellunese e quello cadorino in località Termine di Cadore.
Durante l'inverno quando ghiaccia la colata viene denominata "Barba bianca della Pissa".
La cascata forma 4 salti i primi due non visibili dalla Statale Alemagna si trovano a quota 680-630
Note storiche: Nel 1950-51 caddero nuove valanghe che misero in pericolo anche il villaggio .
Nel 1836 è caduta dalla Pissa una valanga che ha riempito il Piave formando una diga, l'acqua scavò nella neve una galleria utilizzata per passare anche con le zattere.
Più recentemente nel 2009 (vedi Video Parte 3) una grande slavina ha creato ai piedi della cascata un vero e proprio icberg di neve e giaccio.

*Italo Zandonella, "50 Escursioni sulla Val del Piave". Bologna, 1977, p. 24.
* La "Pissa" di Termine . In L'Amico del Popolo, 4 marzo 1995, n. 10, p. 34.
* Italo Zandonella, "Viaggio lungo il Piave, dal Peralba a Quero", in Le Alpi Venete, Autunno-Natale 1976, pp. 125-131.
Cascata della PissaLa Pissa
1539LA "PISSA" DI TERMINE E FORRA
(Parte 3)
DURANNOOspitale di CadoreBellunoGa de la Pissa o del PissàndolFiume PiaveCANYONING + T680, 630E' un'alta cascatella situata sulla sinistra orografica del Piave a confine tra il territorio bellunese e quello cadorino in località Termine di Cadore.
Durante l'inverno quando ghiaccia la colata viene denominata "Barba bianca della Pissa".
La cascata forma 4 salti i primi due non visibili dalla Statale Alemagna si trovano a quota 680-630
Note storiche: Nel 1950-51 caddero nuove valanghe che misero in pericolo anche il villaggio .
Nel 1836 è caduta dalla Pissa una valanga che ha riempito il Piave formando una diga, l'acqua scavò nella neve una galleria utilizzata per passare anche con le zattere.
Più recentemente nel 2009 una grande slavina ha creato ai piedi della cascata un vero e proprio icberg di neve e giaccio.

*Italo Zandonella, "50 Escursioni sulla Val del Piave". Bologna, 1977, p. 24.
* La "Pissa" di Termine . In L'Amico del Popolo, 4 marzo 1995, n. 10, p. 34.
* Italo Zandonella, "Viaggio lungo il Piave, dal Peralba a Quero", in Le Alpi Venete, Autunno-Natale 1976, pp. 125-131.
2280LA "PISSA" DI TERMINE E FORRA
(Parte 4)
DURANNOOspitale di CadoreBellunoGa de la Pissa o del PissàndolFiume PiaveCANYONING + T680, 630E' un'alta cascatella situata sulla sinistra orografica del Piave a confine tra il territorio bellunese e quello cadorino in località Termine di Cadore.
Durante l'inverno quando ghiaccia la colata viene denominata "Barba bianca della Pissa".
La cascata forma 4 salti i primi due non visibili dalla Statale Alemagna si trovano a quota 680-630
Note storiche: Nel 1950-51 caddero nuove valanghe che misero in pericolo anche il villaggio .
Nel 1836 è caduta dalla Pissa una valanga che ha riempito il Piave formando una diga, l'acqua scavò nella neve una galleria utilizzata per passare anche con le zattere.
Più recentemente nel 2009 una grande slavina ha creato ai piedi della cascata un vero e proprio icberg di neve e giaccio.

*Italo Zandonella, "50 Escursioni sulla Val del Piave". Bologna, 1977, p. 24.
* La "Pissa" di Termine . In L'Amico del Popolo, 4 marzo 1995, n. 10, p. 34.
* Italo Zandonella, "Viaggio lungo il Piave, dal Peralba a Quero", in Le Alpi Venete, Autunno-Natale 1976, pp. 125-131.

Pissa (Belluno) Banner.jpg
"Pissa (Belluno) Banner" by [object Object]. Via ropewiki.


172PISSANDOL O SALEDUOGNA
(Parte 1)
DURANNOCimolaisPordenoneVal da DiachTorrente TuoraE1000 circaPer vedere la cascata di 90 metri di altezza occorre recarsi nei pressi del Passo Sant'Osvaldo raggiungibile in breve da Cimolais (PN) o da Longarone (BL) per la diga del Vaiont.
La Val del Diach raccoglie diversi torrentelli provenienti dal versante Sud di Cima Fortezza, nell'ultima parte esso si incanala nella roccia per poi precipitare per quasi 200 metri in località Prè De Tegn dove nelle vicinanze vi è una colonia Pontificia (q. 821) un Agriturismo e il Passo Sant'Osvaldo.
Dalla strada statale una stradina che porta alle case poste di fronte alla cascata si innesta in un sentiero CAI 374a che permette di salire sopra alla cascata salendo la sx orografica del torrente sino alla sorgente. Più su conduce a Forcella Lodina e al ricovero della casera omonima.



Parco naturale regionale delle Dolomiti Friulane
Cimolais-Pisandolo in autunnoErto & Casso e dintorni
1287PISSANDOL O SALEDUOGNA
(Parte 2)
DURANNOCimolaisPordenoneVal da DiachTorrente TuoraE1000 circaPer vedere la cascata di 90 metri di altezza occorre recarsi nei pressi del Passo Sant'Osvaldo raggiungibile in breve da Cimolais (PN) o da Longarone (BL) per la diga del Vaiont.
La Val del Diach raccoglie diversi torrentelli provenienti dal versante Sud di Cima Fortezza, nell'ultima parte esso si incanala nella roccia per poi precipitare per quasi 200 metri in località Prè De Tegn dove nelle vicinanze vi è una colonia Pontificia (q. 821) un Agriturismo e il Passo Sant'Osvaldo.
Dalla strada statale una stradina che porta alle case poste di fronte alla cascata si innesta in un sentiero CAI 374a che permette di salire sopra alla cascata salendo la sx orografica del torrente sino alla sorgente. Più su conduce a Forcella Lodina e al ricovero della casera omonima.



Parco naturale regionale delle Dolomiti Friulane
Taboga
Pissandol di saleduogna - Foto di Daniele Corona
1894PISSANDOL O SALEDUOGNA
(Parte 3)
DURANNOCimolaisPordenoneVal da DiachTorrente TuoraE1000 circaPer vedere la cascata di 90 metri di altezza occorre recarsi nei pressi del Passo Sant'Osvaldo raggiungibile in breve da Cimolais (PN) o da Longarone (BL) per la diga del Vaiont.
La Val del Diach raccoglie diversi torrentelli provenienti dal versante Sud di Cima Fortezza, nell'ultima parte esso si incanala nella roccia per poi precipitare per quasi 200 metri in località Prè De Tegn dove nelle vicinanze vi è una colonia Pontificia (q. 821) un Agriturismo e il Passo Sant'Osvaldo.
Dalla strada statale una stradina che porta alle case poste di fronte alla cascata si innesta in un sentiero CAI 374a che permette di salire sopra alla cascata salendo la sx orografica del torrente sino alla sorgente. Più su conduce a Forcella Lodina e al ricovero della casera omonima.



Parco naturale regionale delle Dolomiti Friulane
https://www.facebook.com/groups/montagnafriulana/posts/2482195888478999/?__tn__=%2CO*F
Pissandol Saleduogna. Trivenetocascate.it
173SCARICHI FORRA DEL VAJONT
(parte 1)
DURANNOErto e CassoPordenoneTorrente VajontFiume PiaveE670 circaDopo il disastro del Vajont, le acque del lago rimasto, per mezzo di una galleria sotterranea (realizzata prima della frana, e questa è la prova regina che ben sapevano sarebbe caduta) si scaricano per mezzo di tre scarichi che formano altrettante cascate di interesse paesaggistico.
Per visitare questo sito comprese le gallerie poste sul versante in sinistra orografica del torrente ,che è interdetto l'unico modo è quello di partecipare alla pedonata denominata "i percorsi della memoria" a Longarone nel mese di settembre. Una visione abbastanza completa si ha comunque visitando la diga dall'alto con percorso obbligato e accompagnati da guide in tutti i periodi dell'anno.
Parco naturale delle Dolomiti Friulane
Foto di Renato Coviello
Trivenetocascate.it
Settembre 2018
Dal bordo della diga del Vajont. Trivenetocascate.it
1101SCARICHI FORRA DEL VAJONT
(parte 2)
DURANNOErto e CassoPordenoneTorrente VajontFiume PiaveE670 circaDopo il disastro del Vajont le acque del lago rimasto per mezzo di una galleria sotterranea (realizzata prima della frana, e questa è la prova regina che ben sapevano sarebbe caduta) si scaricano per mezzo di tre scarichi che formano altrettante cascate di interesse paesaggistico.
Per visitare questo sito comprese le gallerie poste sul versante in sinistra orografica del torrente ,che è interdetto l'unico modo è quello di partecipare alla pedonata denominata "i percorsi della memoria" a Longarone nel mese di settembre. Una visione abbastanza completa si ha comunque visitando la diga dall'alto con percorso obbligato e accompagnati da guide in tutti i periodi dell'anno.
Parco naturale delle Dolomiti Friulane
Cascata di bypassvajont08 048
1582SCARICHI FORRA DEL VAJONT
(parte 3)
DURANNOErto e CassoPordenoneTorrente VajontFiume PiaveE670 circaDopo il disastro del Vajont le acque del lago rimasto per mezzo di una galleria sotterranea (realizzata prima della frana, e questa è la prova regina che ben sapevano sarebbe caduta) si scaricano per mezzo di tre scarichi che formano altrettante cascate di interesse paesaggistico.
Per visitare questo sito comprese le gallerie poste sul versante in sinistra orografica del torrente ,che è interdetto l'unico modo è quello di partecipare alla pedonata denominata "i percorsi della memoria" a Longarone nel mese di settembre. Una visione abbastanza completa si ha comunque visitando la diga dall'alto con percorso obbligato e accompagnati da guide in tutti i periodi dell'anno.
Parco naturale delle Dolomiti Friulane
2487SCARICO SUL LAGO DEL VAJONTDURANNOErto e CassoPordenoneN. D.Lago del VajontE645Dal Centro di Erto si percorre la SR251 in direzione della diga sino alla località Spesse dove un sentiero si porta verso il lago, al termine ci porta verso la bocca che fa da by pass tra il Lago e il torente Vaiont.. Sulla destra sono visibili alcune belle cascatelle.

Torrente S. N. sul Lago Vaiont. Foto estratta da Google Hybrid